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Bianca

Situato in cima alla nostra villa, l'appartamento Bianca offre una vista sensazionale sulle montagne che ci circondano.

Sali fino al nostro ampio corridoio comune dalla porta d'ingresso di Spino Secco, quindi prendi la bellissima scala a chiocciola fino al piano successivo. Alla vostra destra troverete il nostro piccolo ma accogliente appartamento Bianca (62m2). Apri la porta e guarda attraverso la porta scorrevole in vetro sulla tua terrazza privata con 4 sedie e un ombrellone. All'interno trovate un tavolo rotondo con 4 sedie, un divanetto ed una comoda sedia. C'è una TV sul muro. Quando la porta della terrazza è aperta, il tuo spazio abitativo sembrerà molto più grande.

Bianca ha due camere da letto e un bagno (con doccia, WC, bidet e lavandino). Una camera ha un letto matrimoniale, l'altra due letti singoli (che possono essere uniti in un letto matrimoniale). La cucina è completamente attrezzata con piano cottura, fornetto, frigorifero, pentole, padelle, piatti, posate, bicchieri da vino, caffettiera e un tavolino con 2 sedie. I soffitti della cucina e del bagno sono inclinati, quindi fai attenzione alla testa! Bonus speciale: questo appartamento è dotato di aria condizionata.

Galleria

La storia di fondo

Chi era Bianca?

Si chiamava Bianca Maria Aloisia Malaspina, e nacque a metà del XVII secolo nel Castello Malaspina di Fosdinovo. Anche il rudere nel nostro giardino è un Castello Malaspina. Appartenne un tempo al ramo Spino Secco della vasta ed influente famiglia aristocratica dei Malaspina.

Fosdinovo si trova sull'altra sponda del fiume Magra. Vale la pena visitarlo perché è uno dei castelli meglio conservati della Lunigiana e apparteneva al ramo della famiglia Spino Fiorito. Il famoso poeta Dante visitò il nostro castello, ma anche quello di Fosdinovo nel XIV secolo. Quella di Fosdinovo divenne spettrale nella seconda metà del XVII secolo a causa di Bianca. Era la figlia albina del marchese Malaspina Giacomo II e di Maria Grimaldi.

Da giovane Bianca si innamorò di un servo che volle sposare nonostante la fervida opposizione dei suoi genitori a quella “vergogna”. Per porre fine alla lite il padre decise crudelmente di farla murare viva in una cella insieme a un cane e un cinghiale, simboli di fedeltà e ribellione. Questa storia rimase leggenda fino al 1980 quando i lavori di restauro portarono alla luce i resti di una giovane donna in una piccola cella sotterranea. Insieme alle ossa di Bianca furono ritrovati anche gli scheletri di un cane e di un cinghiale. Abbiamo deciso di ricordare questa povera ragazza intitolando a lei il nostro appartamento.

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